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Distribuzione e caratteristiche

Distribuzione

Le felci aquilina e maschio sono presenti nei pascoli alpestri, specialmente in quelli di media altitudine, situati al di sotto e fino al limite superiore del bosco. La felce maschio predilige suoli acidi e poveri di elementi nutritivi, mentre quella aquilina si adatta a condizioni ambientali molto diverse, crescendo indifferentemente su suoli umidi o secchi, calcarei o acidi, ricchi o poveri di elementi nutritivi. Entrambe le specie preferiscono i margini in penombra dei boschi, partendo dai quali, se le condizioni sono loro favorevoli, riescono spesso a invadere i prati e i pascoli adiacenti.

Caratteristiche

La felce aquilina e la felce maschio sono entrambe piante vivaci e velenose (CliniPharm CliniTox). Le loro tossine danneggiano il fegato, l’apparato digerente e il sistema nervoso degli animali. La tossicità interessa tutte le parti della pianta. Le piante giovani sono meno velenose di quelle in stato di maturazione avanzato. Le due specie sono tossiche sia allo stato fresco sia allo stato secco, pertanto non possono essere utilizzate nemmeno come lettiera. In generale, il bestiame al pascolo le evita. Sono sensibili al calpestio e allo sfalcio.

Potendo crescere fino a due metri d’altezza e grazie alle sue foglie ombreggianti, la felce aquilina sottrae luce alle piante foraggere vicine, riuscendo, a volte a sostituirle completamente. I pascoli alpestri fortemente invasi dalle felci rendono meno, producono un foraggio di minore qualità e vedono impoverirsi la loro biodiversità.

Durante l’autunno e l’inverno, le aree dove la felce aquilina è particolarmente abbondante presentano un rischio elevato d’incendio, a causa dell’importante massa di vegetazione che dissecca sul posto.

Riproduzione

Le felci sono piante primitive, dotate sì di foglie, fusti e radici, ma prive di fiori, frutti e semi. Tutte sono capaci di riprodursi sia sessualmente sia per via vegetativa. Mancando i semi, per la riproduzione sessuale, le felci fanno affidamento sulle spore, che sono semplici cellule riproduttive, piccole e leggere. Nella felce aquilina prevale la riproduzione vegetativa, tramite rizoma, mentre quella maschio si riproduce soprattutto per via sessuale, grazie appunto alle spore. Questa differente strategia riproduttiva influenza la modalità di propagazione di ciascuna felce: mentre quella aquilina si moltiplica in fretta, colonizzando facilmente ampie superfici, la felce maschio è caratterizzata da una diffusione più puntiforme (dispersa), che risente maggiormente delle condizioni climatiche.

Riproduzione sessuale (tramite spore)

Le spore si trovano sulla pagina inferiore delle foglie. Sono racchiuse in gran numero dentro gli sporangi, a loro volta raggruppati in piccoli ammassi visibili, detti sori. Nel ciclo riproduttivo delle felci, quando gli sporangi raggiungono la maturazione e disseccano, la loro parete esplode liberando le spore, che vengono disperse dal vento tra giugno e settembre in funzione dell’altitudine. Ogni sporangio contiene fino a 500 spore. L’azione del vento consente alla felce maschio di colonizzare ambienti anche estremi, come muri, fessure tra le pietre e aree rocciose. Per germinare, le spore necessitano di umidità sufficiente. Di solito, la germinazione avviene nell’anno successivo alla dispersione.

Riproduzione vegetativa (tramite rizoma)

La felce aquilina si riproduce principalmente per via vegetativa, grazie a un apparato rizomatoso molto ramificato, capace di crescere orizzontalmente in media due metri all’anno. A 10-20 cm di profondità, la pianta sviluppa un vasto intreccio di rizomi striscianti, che le consente di diffondersi velocemente su vaste aree.

La felce maschio, invece, forma radici tuberose, da cui si formano i suoi tipici cespi.

Informazioni aggiuntive sulla biologia della felce maschio si possono consultare sul sito: www.infoflora.ch/it/flora/dryopteris-filix-mas.html
Informazioni aggiuntive sulla biologia della felce aquilina si possono consultare sul sito: www.infoflora.ch/it/flora/pteridium-aquilinum.html

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